Fatturazione elettronica 2019, come emettere fattura a consumatori finali senza partita Iva.
è uno degli aspetti su cui sussistono ancora dubbi.
- 11/05/2019 - 09:00
Uno degli aspetti su cui sussistono più dubbi dall’introduzione della fatturazione elettronica da gennaio 2019 è proprio l’emissione di fattura ai consumatori finali, o a soggetti esenti dalla fatturazione elettronica, come le P. IVA a regime forfettario, e che quindi non possiedono PEC o codici univoci di fatturazione.
Prima di addentrarci nelle modalità specifiche di questi casi facciamo un piccolo excursus sulla fattura elettronica e sulle sue caratteristiche peculiari.
A differenza di quella cartacea la fattura elettronica non può essere liberamente scambiata tra operatori ma deve obbligatoriamente passare per l’SdI dell’Agenzia delle Entrate, il sistema di interscambio che ne garantisce la validità ai fini fiscali (verificando la correttezza dei campi obbligatori) e gestisce lo “smistamento” dei documenti ai destinatari e della ricevuta di consegna ai mittenti.
La fattura è codificata in linguaggio XML (questo processo è automatizzato da software dedicati e non richiede competenze specifiche dell’operatore), unico formato riconosciuto dall’SdI, che restituisce inoltre il vantaggio di velocizzare l’analisi dei dati contabili riducendo al minimo la possibilità di errore con l’integrazione di software gestionale e software per la fatturazione progettati appositamente.
È poi obbligatorio conservare i documenti digitali così ottenuti per 10 anni, e questo può considerarsi un altro vantaggio della fattura elettronica in quanto consente di eliminare i costi di stampa e di stoccaggio dei documenti.
Ma attenzione: la conservazione digitale dei documenti non consiste nel semplice “stoccaggio” dei files in unità fisiche come hard disk, memoria flash USB o SD. Il processo di conservazione elettronica è regolamentato da norme precise che garantiscono di non perdere mai dati ed avere sempre accesso alle fatture nel corso degli anni, e usualmente è gestito da operatori certificati.
Per emettere fattura elettronica è necessario certificare la propria identità attraverso una PEC o un Codice Univoco fornito dall’Agenzia delle Entrate.
Ma allora come indicare in una fattura elettronica un destinatario che non possiede questi requisiti?
Questo è il caso dei consumatori finali e dei regimi agevolati.
Fatturare a questi destinatari è molto semplice ma prevede alcune accortezze: nell’anagrafica va inserito il Codice Fiscale o la P. IVA agevolata del cliente e nel campo Codice Destinatario basta inserire “0000000” (sette volte zero).
A questo punto però bisogna consegnare una copia cartecea o inviare per mail un pdf al destinatario, ricordandogli di accedere alla sua area riservata nel portale dell’Agenzia delle Entrate per visionare, stampare o salvare l’originale (l’unico valido ai fini fiscali).
La fattura è considerata emessa non appena arriva la ricevuta di impossibilità di consegna (in quanto questi destinatari non posseggono canali certificati di ricezione), mentre il valore fiscale dal lato del destinatario entra in vigore dal momento della presa visione, cioè dell’accesso alla propria area riservata nel portale dell’AE.
Se hai bisogno di aiuto con la fatturazione elettronica non esitare a contattarci, un nostro consulente sarà a tua disposizione per studiare la soluzione migliore alle tue esigenze di gestione e contabilità.