IoT | Internet of Things, cos’è e a quali sviluppi andiamo incontro.
Il concetto esiste da anni, ma solo di recente stiamo osservando le applicazioni pratiche.
- 16/05/2019 - 16:05
L’Internet of Things (IoT) è un processo in atto già da tempo, e ne siamo tutti coinvolti (anche coloro che non sanno di esserlo).
Per spiegarlo in poche parole basta tradurre il termine: Internet delle Cose. Fino a qualche anno fa, escludendo le prime embrionali sperimentazioni in questo senso, internet era il luogo dei dati e delle informazioni. Una sorta di mondo parallelo, ma distinto, a quello reale dove circolano miliardi di bit di dati ogni istante.
Con l’IoT questo etereo mondo fatto di 0 e di 1 si affaccia su quello reale, integrandosi con l’ambiente e amplia la sua rete imbrigliando anche gli oggetti fisici.
Si stima che entro i prossimi anni il numero degli oggetti connessi in rete possa arrivare a superare i 20 miliardi, ma già oggi sono innumerevoli, e molto probabilmente anche voi ne avete in tasca o al polso almeno uno. Smartphone e Smartwatch sono gli esempi più lampanti di oggetti fisici connessi costantemente alla rete, da cui ricevono dati e soprattutto ne condividono: la vostra posizione, il vostro comportamento d’acquisto, i vostri dati biometrici… tutto è in rete.
Ma cosa cambierà allora con l’espansione di questa già immensa community di “oggetti parlanti” e quali saranno le applicazioni che cambieranno per sempre il nostro stile di vita?
Innanzitutto occorre fare una distinzione di livelli di profondità dell’integrazione di questi oggetti: si passa dal condividere dati, a fornirne una preliminare elaborazione, ancora a “chiamare in causa” altri oggetti, fino anche a prendere autonomamente decisioni e agire di conseguenza grazie all’implementazione di un’A.I. (Intelligenza Artificiale).
Al livello più superficiale possiamo trovare l’evoluzione di dispositivi già da tempo usati nel monitoraggio ambientale o nel mondo produttivo (come alcuni tipi di sensori termici, di pressione etc etc), con la differenza che questi “progenitori” restituivano dati in sistemi “chiusi”, mentre la loro progenie sfrutta i protocolli internet per rendere accessibili questi dati pressoché ovunque.
Gestire questa enorme mole di dati real time provenienti da un altrettanto numero di oggetti in rete è possibile solo grazie alle più moderne tecnologie di database e di big data analysis.
I campi in cui questa trasformazione farà avvertire forti i suoi effetti saranno molteplici: si pensi alla SmartCity, una città “intelligente” disseminata di oggetti provvisti di sensori che renderanno possibile la gestione automatizzata in tempo reale di traffico, illuminazione e servizi di ogni genere. La domotica, campo di ricerca già molto fecondo, si arricchirà di elettrodomestici Smart, in grado di dialogare tra loro ed accessibili dal nostro Smartphone ovunque. Così il frigo ci ordinerà il latte quando sarà scaduto, la lavatrice ci invierà una notifica quando ha bisogno di manutenzione e così via.
Ma forse l’ambito in cui si avrà la spinta maggiore alla digitalizzazione e messa in rete di ogni cosa sarà l’azienda nell’era dell’Industry 4.0.
La gestione di dati automatizzata ed interconnessa consentirà di tagliare costi, aumentare produttività e ridurre al minimo la possibilità di errori umani, aumentando inoltre la sicurezza sul lavoro, e tutto questo sta già accadendo.
Molte imprese si stanno infatti già predisponendo alla trasformazione in atto, anche grazie alle politiche dell’UE che incentivano i progetti di innovazione tecnologica e ricerca e sviluppo con finanza agevolata e bandi di finanziamento.
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