Intelligenza artificiale, stato attuale e scenari futuri per le imprese
La AI nei processi produttivi, nuove frontiere di sviluppo
- 28/05/2019 - 15:55
Tranquilli, Skynet non è una minaccia, non ancora per lo meno. Siamo ancora ben lontani dal futuro distopico immaginato da James Cameron nei suoi Terminator, ma qualcosa negli ultimi anni ha dato una forte accelerazione alla tematica dell’AI (Intelligenza Artificiale).
Sta proprio qui la differenza tra AI debole e AI forte: noi ci troviamo nel tempo dell’AI debole (macchine in grado di “simulare” l’intelligenza umana solo parzialmente e per un ristretto numero di compiti), e siamo ancora a distanza di sicurezza dall’AI forte, in cui le intelligenze artificiali eguaglieranno o addirittura supereranno le abilità cognitive umane (John Connor, capo della resistenza umana contro i “Terminator” può tirare un sospiro di sollievo).
Dai suoi albori, infatti, l’intelligenza atificiale ha fatto passi da gigante, supportata dall’esponenziale crescita della potenza di calcolo dei processori e dalla nascita di alcune tecnologie fondamentali per l’espansione delle reti neurali in grado di simulare i processi cognitivi umani e quindi di prendere decisioni autonome per risolvere problemi complessi.
Di recente questa branca dell’informatica si è divisa in diversi settori di ricerca (ma tutti bene o male sconfinano gli uni negli altri), ed è in questi specifici campi che si trovano le applicazioni più interessanti per le aziende:
Machine learning: questi algoritmi sono in grado di processare enormi quantità di dati per trovare degli “schemi ricorrenti” e da essi imparare a prevedere gli esiti di determinate azioni. Dal punto di vista del business è una manna dal cielo, basti pensare agli algoritmi di trading o ai software di supporto per le scelte manageriali. Questa tecnologia si può mettere alla base fondante della maggior parte dello sviluppo di AI specifiche.
Elaborazione di linguaggio naturale e tecnologia semantica: queste sono le discipline in cui le “macchine” hanno sempre avuto una marcia in meno rispetto agli esseri umani, ma gli ultimi sviluppi lasciano sperare in un miglioramento delle capacità linguistiche artificiali. Ciò sarà fondamentale dal punto di vista del marketing in quanto offrirà la possibilità di analizzare emozioni e pensieri umani per ricavarne dati e formulare strategie, o per progettare sempre migliori assistenti vocali e chatbot in grado di fornire assistenza ai clienti.
Analisi video e immagini: il riconoscimento di oggetti, volti, paesaggi è già ampiamente utilizzato, e nel prossimo futuro sarà la base di alcuni stravolgimenti della nostra vita quotidiana, come ad esempio le auto a guida autonoma.
Quelli citati sono solo alcuni esempi delle direttrici di sviluppo, e sarà di centrale importanza nell’evoluzione della AI quello che già oggi viene definito IoT (Internet of Things), in cui milioni di oggetti dotati di sensori disseminati ovunque nel globo saranno i “neuroni” interconnessi di una gigantesca rete neurale la cui ossatura sarà costituita anche dalle tecnologie Cloud e Big Data.
Ma non sono solo i colossi multinazionali come Google, Amazon, Apple e così via gli unici che stanno sviluppando questo tipo di soluzioni. Anche le PMI stanno investendo in soluzioni digitali che implicano una buona dose di AI, dalle previsioni di mercato al marketing automatizzato.
Il sempre crescente impiego di queste tecnologie a tutti i livelli di produzione non farà altro che accelerare un processo di innovazione già lanciato verso il futuro.
Ancora non si sa bene dove arriverà la AI, e soprattutto in quanto tempo raggiungerà il livello dei suoi competitor biologici, ma una cosa è certa: ci aspettano anni di meraviglie da fantascienza Asimoviana.