Digitale e Pubblica Amministrazione, cosa cambierà nel futuro
La tecnologia al servizio dei cittadini e delle istituzioni è già realtà, deve solo attecchire
- 03/06/2019 - 17:12
L’AGID, l’Agenzia per l’Italia Digitale ha reso noto il piano triennale 2019-2021 per l’informatica nella pubblica amministrazione, un documento strategico che ha l’obiettivo di accelerare il processo di digitalizzazione della pubblica amministrazione e di sviluppo economico nel settore del digitale.
Gli attori a cui sono rivolte le linee programmatiche sono enti pubblici, cittadini ed imprese, che si gioveranno della trasformazione digitale in termini di semplicità, snellimento di procedure, sicurezza e interscambio di dati in tempo reale.
Ecco alcuni dei punti chiave del documento che daranno una forte spinta alla digitalizzazione italiana
Digital by default: intende la priorità che devono dare le amministrazioni all’erogazione di servizi in forma digitale, rendendoli di fatto la modalità predefinita di accesso al servizio.
Once only: cittadini e imprese forniranno i propri dati solo una volta, ed essi verranno recuperati di volta in volta dal database della PA.
Digital identity only: è la spinta dell’amministrazione alla diffusione dell’utilizzo delle identità digitali per l’accesso ai servizi (es. SPID).
Cloud first: in fase di progettazione le pubbliche amministrazioni dovranno porre come basilare l’adozione della tecnologia cloud.
Inclusività e accessibilità dei servizi: i servizi digitali dovranno essere fruibili da tutti, adottando modalità agevolate per anziani e persone con disabilità.
Interoperabile per definizione: le piattaforme digitali pubbliche saranno integrate tra loro, consentendo il rapido scambio di dati tra dipartimenti diversi della pubblica amministrazione.
Questi sono alcuni dei punti in agenda, a cui si aggiunge il fondamentale criterio di trasparenza e apertura dei dati, e di sicurezza delle informazioni gestite dal sistema.
Sarà centrale l’uso di architetture a più livelli (multi-layer architecture) e regole cardine che hanno portato al successo la API economy.
Si andrà poi incontro ad una centralizzazione delle strutture, che consentirà un notevole risparmio per i conti pubblici, in ottica di economia scalare.
Il documento fornisce anche gli standard da applicare nella progettazione di strumenti digitali per la PA, secondo i criteri già menzionati.
Una vera e propria rivoluzione quindi è quella che si intravede per il prossimo triennio, ed investirà tutti gli attori delle strategie di governance.
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