E-commerce, quali sono i tassi di conversione ottimali e come raggiungerli

ecco le strategie di CRO che portano ad un aumento del fatturato

  • 11/06/2019 - 17:20

Per gli E-commerce il traffico che giunge dalle campagne sponsorizzate è fondamentale, ma occorre ottimizzare costantemente il tasso di conversione al fine di ottenere il massimo ritorno d’investimento.
In questo articolo ci concentreremo in quello che da molti è definito BoFu, cioè Bottom of the Funnel, il famoso imbuto di conversione di cui abbiamo parlato qualche articolo fa.

Innanzitutto precisiamo qualche numero solo per avere dei punti di riferimento.
Il CR, convert rate o tasso di conversione è un indicatore percentuale dell’efficacia della nostra strategia e rappresenta quanta porzione di traffico riusciamo a convertire in vendita. Se siamo al di sotto della media stiamo perdendo soldi.

Allora quali sono i tassi di conversione ottimale? Questo dato non è univoco, ma dipende molto dal tipo di business online, dalla categoria del prodotto e dal carrello medio. Abbiamo già accennato nell’articolo sul funnel che i tassi di conversione medi (ma in alcuni settori i valori possono differire molto sia in eccesso che in difetto) si aggirano tra l’1% e il 3 %, arrivando al 50% su utenti “recidivi” (che si sono fermati in passato ad un click della conversione e tornano a trovarci grazie al retargeting) fino al 75% su utenti che hanno già acquistato in passato e su cui abbiamo applicato una buona strategia - ancora una volta – di retargeting.

Ma vediamo stavolta nel dettaglio qualche piccolo accorgimento pratico per massimizzare il CR sulle campagne sponsorizzare, in particolar modo Google Ads e Facebook Ads.

Profilare più accuratamente:
Un errore che i meno esperti commettono spesso è quello di sparare nel mucchio, includendo nel pubblico dell’inserzione più persone possibili attirati dai grandi numeri. Questo è sbagliato per diversi motivi, il principale dei quali è: stai spendendo soldi per persone che non hanno il minimo interesse ad acquistare da te. È molto meglio segmentare l’audience delle nostre inserzioni profilando utenti che in qualche modo hanno dimostrato interesse per il nostro settore, categoria merceologica o servizio. Meglio pochi ma buoni insomma.

Ottimizzare il budget:
Chi più spende meno spende. A volte è proprio vero il vecchio detto in quanto, soprattutto in Google Ads, c’è una vera e propria corsa alla keyword con una competizione che fa lievitare i prezzi per essere davanti nel motore di ricerca. In questo contesto, anche se si ha un budget limitato, è possibile ottimizzarlo concentrandolo in un breve periodo per guadagnare la testa della corsa: ad esempio, se abbiamo un budget di 500 € al mese per le campagne dobbiamo valutare la possibilità di concentrarlo in 10 giorni anziché un mese intero, se questo ci da la possibilità di offrire il giusto CPC (costo per click) per surclassare la concorrenza. Meglio stare in cima per 10 giorni che in seconda pagina per mesi.

Svolgere A/B test sulle landing pages delle campagne:
L’A/B test consiste nel creare due varianti di landing page che differiscono per un solo elemento (che può essere un’immagine, una frase, la posizione del testo, il colore di sfondo, il colore del pulsante o testo del pulsante). Su queste due landing verrà poi equamente diviso il traffico derivante dalla campagna. Introdurre più di una variabile è possibile ma l’operazione si complicherebbe con altri passaggi, mentre con un solo elemento variato la lettura dei dati è immediata e si può subito virare l’intera campagna sulla landing che assicura il miglior CR.

Se non sei soddisfatto del tuo tasso di conversione o hai bisogno di aiuto per migliorarlo chiamaci allo 06 95570075 o scrivi a info@gestup.it